Trasparenza e Privacy nella Scuola

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Trasparenza, pubblicità e privacy rappresentano elementi fondanti che regolano l’azione delle Pubbliche Amministrazioni, compresa la scuola. Quali responsabilità ha, per questi aspetti, il Dirigente Scolastico?

La Pubblica Amministrazione italiana, per lungo tempo caratterizzata da una struttura centralizzata, con la Legge 59/1997 (Legge Bassanini), vede l’inizio un percorso di decentramento delle competenze amministrative e istituzionali dello Stato verso le Regioni e gli Enti Locali. Ciò segna l’affermazione dei principi di efficienza, efficacia e trasparenza. Ancor prima, la rivoluzionaria Legge 241/1990, detta disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, concetto che è stato rafforzato dal recente D.Lgs 97/2016 (anche detto FOIAFreedom of Information Act), garantendo l’accesso agli atti a tutti i cittadini e non solo a chi ne ha interesse.

Il legislatore istituisce l’Amministrazione Trasparente.

In base all’Art 4-bis co. 2 del D.Lgs 33/2013, le Pubbliche Amministrazioni, devono pubblicare sul proprio sito web, in un’apposita sezione denominata  Amministrazione Trasparente , i dati sui propri pagamenti, permettendone la consultazione. Gli atti ed i provvedimenti pubblicati sul sito web istituzionale, hanno valore di pubblicità legale , secondo quanto sancito dalla Legge 69/2009.

Si tende, sempre più, a volere una pubblica amministrazione come “casa di vetro”, dove gli obblighi di pubblicità sono intrinsechi all’azione degli enti pubblici in generale e delle scuole in particolare: si pensi ai doveri di rendicontazione sociale o a quelli legati ai finanziamenti statali o europei (PON, FSE, PNRR, …).

Inoltre, con le novità introdotte dalla Legge 107/2015, si prospetta una Scuola che si relaziona col contesto sociale e col territorio in cui l’Istituzione Scolastica si ritrova ad operare. Ciò comporta la partecipazione di tutte le componenti scolastiche, dal DS ai docenti, dal personale ATA agli studenti e alle famiglie. Pertanto, assume rilevanza la costruzione di una PA, e quindi una scuola, partecipata, e ciò si concretizza anche attraverso i principi di trasparenza e di pubblicità nel pieno rispetto della privacy.

La Privacy come estensione della riservatezza

Ed è proprio la  privacy a rappresentare uno degli aspetti più ostici, avendo un insieme di definizione che sembra non avere limiti. L’ultima rivoluzione in materia è stata approntata dal Regolamento UE 679/2016, anche conosciuto come   GDPR (General Data Protection Regulation), ossia il nuovo regolamento sulla protezione dei dati, che non pochi grattacapi ha creato alle PA, anche con l’introduzione di una nuova figura operativa, il DPO (Data Protection Officer).

L’adeguamento legislativo nazionale al General Data Protection Regulation si ha con il D.Lgs. 101/2018, che ha modificato / integrato il Codice della Privacy pubblicato con D.Lgs 196/2003.

In ambito scolastico, il DS è il Titolare del  trattamento dei dati  ed è anche il referente della trasparenza. Egli dovrà assicurare il rispetto delle norme vigenti in materia di segreto d’ufficio, riservatezza e protezione dei dati, trasparenza e accesso agli atti, informazione all’utenza ed autocertificazione. In qualità di titolare del trattamento, al dirigente scolastico compete il rispetto delle regole in materia di privacy e soprattutto la capacità di provare ogni tipo di azione effettuata (responsabilizzazione).

Anche nella Scuola vi è dualismo tra Privacy e Trasparenza

Tuttavia, il DS dovrà anche tener conto dell’evidente dualismo privacy – trasparenza: se da un lato si dà ai cittadini la possibilità di consultare e finanche accedere ai documenti amministrativi della PA, si deve dall’altro, garantire all’interessato la tutela dei dati sensibili. In particolare, si darà attenzione alla giusta implementazione e gestione del sito web, che dovrà presentare dettagli come l’informativa sui cookie.

Quest’ultima è di particolare importanza, anche alla luce delle ultime direttive dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) sul trattamento dei dati da parte di colossi come Google: bisogna informare gli utenti se i dati verranno inviati al di fuori dell’Unione Europea e in ogni caso bisogna informarli su come e da chi verranno trattati. L’informativa sarà utile anche ad evitare eventuali contenziosi nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

Nota: i dati sensibili sono un sottoinsieme dei dati personali (così come sono sottoinsiemi i dati giudiziari, dati genetici, dati relativi alla salute, …).

In questo scenario, avendo come riferimento anche le Linee Guida AGID, si prospetta un Dirigente orientato alla  e-Leadership , con competenze che vanno oltre la gestione ordinaria e che si affaccia al mondo del digitale, aggiornandosi continuamente con l’evoluzione delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti di comunicazione.

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