Simon, il memory game degli anni ’80
Simon, il memory game degli anni 80
La Milton Bradley negli anni settanta, lancia sul mercato Simon, un gioco elettronico basato sulla memoria, inventato da Ralph Baer (il creatore della prima console per videogiochi, la Magnavox Odyssey del 1972) e Howard J. Morrison. Negli States arriva nel 1978 e negli anni a seguire si diffonde in tutto il mondo, conquistando un grande successo e diventando uno dei simboli della cultura pop degli anni ottanta. Vediamo quindi più da vicino Simon, il memory game degli anni 80.
Come funziona Simon: il gioco si presenta come un disco, con quattro grandi pulsanti di colore rosso, verde, giallo e blu. Questi pulsanti si illuminano secondo una sequenza casuale; all’illuminazione di ciascun pulsante è associata anche l’emissione di una determinata nota musicale. Una volta terminata la sequenza, il giocatore deve ripetere la sequenza, premendo i pulsanti nello stesso ordine. Se riesce in questo compito, il giocatore si vede proporre una nuova sequenza, uguale alla precedente con l’aggiunta di nuovo pulsante/tono; la sequenza da ripetere diventa quindi sempre più lunga e il compito del giocatore più difficile.
Il Simon originale non è più in produzione. Hasbro commercializza alcune varianti, tra cui un Simon da viaggio e un Simon evoluto (chiamato Simon Trickster) con diverse possibili modalità di gioco (inclusa una in cui i quadranti non appaiono colorati). Esistono anche delle versioni software del gioco, sia per Android che iOS. Nel Google Play si possono trovare più varianti del gioco, mentre nell’APP Store c’è Simon Says, che ripropone le sequenze colorate delle tonalità da riprodurre.
Curiosità: Il gioco è una sorta di variante elettronica del gioco per bambini noto nel mondo anglosassone come Simon says . (Rif. Wikipedia)
Fattore 80: 8½