La Rendicontazione Sociale nelle Scuole
Nella prospettiva della Rendicontazione Sociale, le scuole devono imparare a coniugare documentazione e valutazione dei processi. La documentazione, nel nuovo scenario della valutazione di sistema (scuole e personale), assume quindi un ruolo strategico. Vediamo quali azioni deve compiere il Dirigente Scolastico per promuovere idonei processi di documentazione nella scuola.
Con la Legge 23/1993 si avvia il processo di privatizzazione del pubblico impiego. Gli interventi normativi che seguono, prima di tutto con Legge 59/1997, vedono la nascita di una nuova epoce, basata sull’ Autonomia nelle Pubbliche Amministrazioni ed sul decentramento dei poteri dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali. In una visione di insieme, l’iter normativo prospettato, vede il concretizzarsi della necessità di dover rendere conto della effettiva concretezza delle azioni amministrative della Pubblica Amministrazione. Ciò al fine di perseguire il miglioramento della qualità dei servizi offerti al cittadino.
In ambito scolastico, il DPR 80/2013, definisce, per l’appunto, una serie di interventi mirati a migliorare la qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti, valutando l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione. Il procedimento di valutazione prevede una autovalutazione iniziale che si attua con l’elaborazione del RAV (e del Piano di Miglioramento), una eventuale valutazione esterna da parte del Nucleo Esterno di Valutazione (NEV), quindi le azioni di miglioramento anche sulla base di quanto emerso dal feedback con i valutatori esterni, e infine la Rendicontazione Sociale , con la pubblicazione e la diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili.
La rendicontazione sociale, non solo rappresenta il momento in cui la scuola si racconta “al pubblico” ma funge anche da “fase istruttoria” per tutto il processo di auto-valutazione del triennio che verrà. Attraverso la rendicontazione, si effettua un’analisi critica degli obiettivi raggiunti, rispetto a quelli che l’istituzione scolastica si era preposti. Il tutto in un’ottica partecipativa e di totale trasparenza nei confronti della società (in cosa si è migliorati, quali obiettivi non sono stati raggiunti, come sono stati spesi i soldi pubblici, …).
Il ruolo del dirigente scolastico in ottica rendicontazione sociale.
Il DS, nella stesura del documento di rendicontazione, dovrà coinvolgere il più possibile tutti gli attori della comunità scolastica. Egli potrà partire da una approfondita nuova analisi del contesto in cui la scuola opera (presupposto già effettuato tre anni prima, all’inizio del processo di auto-valutazione), confrontando come lo stesso contesto si è evoluto (o involuto) nell’arco del triennio di riferimento.
Quindi sulla base dei dati raccolti, il dirigente detterà gli indirizzi al Collegio Docenti, per l’implementazione del Piano dell’Offerta Formativa relativo al nuovo triennio. Il Collegio indicherà, nelle figure delle Funzioni Strumentali, i colleghi che potranno aiutare il DS su molteplici aspetti riguardanti anche la documentazione fondamentale appena descritta. Importante che il dirigente scelga uno staff con le giuste competenze, a partire ad esempio dall’Animatore Digitale ( Azione #28 del PNSD ), che potrà dare un contributo nell’interpretazione e nella pubblicizzazione dei dati raccolti dall’analisi territorio.
Si configura, pertanto, un evidente problema di ottimizzazione, che ha come soluzione l’allineamento dei documenti principali dell’Istituzione Scolastica (RAV, PdM, POF, RS). Allineare, vorrà dire far comunicare tra loro questi documenti e rendere più fluido il processo educativo e di gestione dell’organizzazione complessa, il che faciliterà il raggiungimento degli obiettivi prefissati, tra cui il successo formativo degli alunni e la formazione dei futuri Cittadini del Mondo .
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