New York Itinerario Cinefilo, come in un film!

Itinerario cinefilo nella parte bassa di Manhattan. Da Franklin Station a Little Italy, dal Greenwich Village a Union Square. New York nei film! [Day 7]
Il cinema americano è nato qui, a New York, ma che te lo dico a fare! La Città più cinegenica in assoluto è stata ripresa in tutte le sue sfaccettature, generando di per sè una quantità di immagini così elevata che si hanno continue sensazioni di deja vu. Girando di quartiere in quartiere, sembra di passeggiare tra un cast immaginario, in cui un Robert De Niro, ma anche Al Pacino, Cher, Demi Moore o Kevin Bacon si incontrano in un bar della piccola Italia così come in un angolo buio di una strada fumante e malfamata. Le emozioni si susseguono. Ma andiamo per ordine. Il settimo giorno inizia con l’arrivo alla Franklin Station : bandierina dello start del nostro itinerario cinefilo.
Appena usciamo in strada, una strana sensazione di nonsocosa ci pervade. A pochi passi, la caserma Hook & Ladder #8 .
Proseguiamo fino a raggiungere la zona conosciuta come TriBeCa . In questa zona si erge il TriBeCa Film Center, fondato da Robert De Niro. Ogni anno qui si organizza, a fine aprile, uno dei Film Festival di maggior successo. Il circuito attorno all’isolato ci riporta alla Franklin Station. Risalendo lungo White Street ci ritroviamo nel cuore di Chinatown .
Su White St, una vetrina vintage obbliga i passanti ad una sbirciatina nel locale. È l’ARC Music, una discoteca nel senso stretto del termine. Al suo interno una collezione di vinili da capogiro più di 200 mila tra LP e 33 giri. Una vera chicca per tutti gli appassionati di musica.
Siamo alla ricerca di Little Italy . O meglio, di quel che ne rimane! Infatti sembra che i vecchi fasti del quartiere italiano più famoso d’america, siano solo un nostalgico ricordo. Il percorso ci porta inevitabilmente in una delle strade più dark di New York, apparsa come vicolo malfamato in numerose pellicole: Cortland Alley .
Riemersi sani e salvi dall’alley, ci ritroviamo su Mulberry Street, la strada che porta dritto al cuore della Piccola Italia. Sarà anche un condizionamento psicologico, quando si vede la famosa insegna Welcome to Little Italy, si prova un’emozione forte. Ci si sente un po’ a casa.
Oltrepassando Grand Street, ci ritroviamo di fronte al Mulberry Street Bar. Tempo fa questo locale si chiamava Mare Chiaro e le sue porte di legno si aprivano su una sala cosparsa di segatura e affollata di giocatori di carte. Qui Frank Sinatra era un habituè e in locali come il Mulberry, era facile sentire una frase spesso ripetuta in film girati nella New York tricolore: “ma che te lo dico fare!“.
La bussola della New York italiana ci porta all’Umbertos Clam House, dove si racconta che un tempo attori, celebrità e mafiosi (non possono mancare!) erano soliti sostare per gustare i prelibati (?) spaghetti ai frutti di mare.
I locali della zona, richiamano tutti a qualcosa dì prettamente italiano, incontriamo paesani che lavorano nei vari ristoranti o bar e riusciamo a parlare col proprietario di uno dei Caffè del quartiere, a New York da 45 anni. Ci racconta che negli anni settanta l’affitto era di 75 dollari, ora le cifre da capogiro hanno contribuito al lento declino di Little Italy.
Più a nord, lungo Mott Street, sorge la più importante chiesa cattolica della città fino al 1879: la St Patrick’s Old Cathedral . La chiesa è apparsa in più scene, alcune di vera antologia del cinema, legate alla comunità italoamericana, che tanto ha contribuito a rendere New York la metropoli che è oggi.
A pochi passi, sulla Houston Street, Trip Advisor ci suggerisce il ristorante Ballato! Così ci fermiamo a mangiare da … un italiano! Il proprietario, Emilio, è pugliese ed è a New York da molti anni. Ottimo pranzo e pile ricaricaricate.
Cambio scena. Girando l’angolo ci imbattiamo nelle atmosfere yiddish del vecchio quartiere ebraico del Lower East Side . Qui un altro locale attira la nostra attenzione. Il Katz’s Delicatessen .
Dopo aver ricordato Sally ed Harry, ci tocca risalire Manhattan, così ritorniamo su Houston Street. Passando da un quartiere all’altro ci spingiamo fino ai confini del Greenwich Village , il quartiere bohémien della Grande Mela. Strada facendo, guadagniamo MacDougal St, scorgendo un locale che è ormai chiuso da un po’ di tempo: il Figaro Cafè.
Ogni quartiere sembra raccontare una propria storia intrisa nei mattoncini delle costruzioni che ne fanno parte. Ci imbattiamo in una strada dopo l’altra e non ci stanchiamo di ammirarne le architetture, di sentirne gli odori e captarne i dettagli. Inoltre, molte abitazioni sono già pronte con gli addobbi di una delle feste più tipiche degli states: Halloween. Girando l’angolo su Bleeker St, imbuchiamo Minetta St. Una strada dal sapore anni settanta, con un appartamentino reso famoso dal grande schermo. A pochi passi la Minetta Tavern è apparsa più volte al pubblico in numerose pellicole, così come il Caffè Reggio.
Attraversiamo il Washington Square Park , altro set naturale di numerosi lungometraggi tra cui Innamorati cronici, Delitto perfetto e Criminali da strapazzo. Qui si possono ammirare il Washington Arch costruito nel 1892 per celebrare il centenario di George Washington come presidente degli States e la Statua di Garibaldi , un monumento di 3 metri risalente al 1888. Camminare per le strade di New York, fa scoprire quanta Italia c’è da queste parte e quanto gli italiani hanno influito nella costruzione del mito della big apple … ma che te lo dico a fare!
Siamo giunti al termine del percorso della splendida giornata dedicata ai film che hanno come location la Lower Manhattan. Dopo una mezz’ora di passeggiata, salpiamo in Union Square . Qui ancora un monumento alla memoria di George Washington, questa volta a cavallo e con tanto di spada nella fodera. Ci riposiamo su una delle confortevoli panche della piazza, restiamo fino al calare della sera, confondendoci tra la folla e in attesa … dell’amichevole spiderman di quartiere!
New York, ma che te lo dico a fare!
Mappa del Percorso
Day 6 <–[]