Integrazione e Inclusione scolastica

Il percorso dell’Integrazione e dell’Inclusione scolastica: dalle prime leggi degli anni ’70 ad oggi.
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido“. La frase, attribuibile ad Albert Einstein , sta ad indicare quanto le istituzioni scolastiche siano coinvolte in un processo di riconoscimento e valorizzazione delle effettive inclinazioni e potenzialità dell’alunno. Il passaggio riportato è sintomatico: una scuola che è attenta ai bisogni ed anche ai talenti dei singoli, una scuola che personalizza i percorsi e gli ambienti di apprendimento, è senza alcun dubbio una scuola inclusiva . È questo il percorso dell’inclusione: uno degli obiettivi più nobili che il sistema di istruzione e formazione italiano si pone.
L’iter normativo in materia, ha visto il susseguirsi di numerosi interventi. Già nel lontano 1971, con la Legge n.118, l’Italia sceglie di aprire le scuole comuni agli alunni disabili “facilitandone l’integrazione nelle scuole superiori”. Nel 1992, la Legge n.104 diventa quadro di riferimento per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap e successivamente, la Legge 18/2009 propone un nuovo modello diretto a rimuovere ogni forma di discriminazione. Nel 2010, la Legge n. 170 riconosce la dislessia, la disortografia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) ed il recentissimo D.Lgs 66/2017, di attuazione alla Legge 107/2015, amplia di molto la visuale invitando le istituzioni scolastiche a dare attenzione a svantaggi della persona che non sono solo fisici, ma anche di natura culturale, socio-economica e linguistica.
È evidente, pertanto, che col passare degli anni, il concetto di integrazione ha subito una sorta di evoluzione, tendendo al più ampio concetto di inclusione : non è più l’alunno ad integrarsi, bensì è la scuola, la classe, che deve includerlo, accoglierlo, rimodellando il suo stesso approccio didattico e valorizzando la diversità che diventa risorsa per il gruppo. In questo modo la scuola cuce l’abito adatto ad ogni allievo in difficoltà, caratteristica implicita di avvicinamento e non di allontanamento del ragazzo. In quest’ottica, l’inclusione è senza dubbio uno strumento potentissimo che può essere di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica .
La didattica laboratoriale: i FABLab
Al fine di realizzare una scuola inclusiva, si potrà pensare di promuovere una serie di azioni che interessano sia la didattica, sia il contesto sociale in cui la struttura educativa si ritrova ad operare. Promuovere una didattica laboratoriale orientata alla creatività (es. FABLab), dare attenzione alla composizione delle classi, curare le professionalità del personale scolastico con corsi di formazione mirati, studiare ambienti di apprendimento innovativi ed attraenti e coinvolgere le famiglie. Queste sono solo alcune delle aree di azione in cui le istituzioni scolastiche potranno agire.
Curiosità L’immagine al lato, riporta una scena del film Freedom Writers, di Richard LaGravenese. Un racconto tratto da una storia vera, che ben si adatta al tema in questione e fa riflettere. Tutto da vedere, anche per l’incalzante interpretazione di Hilary Swank, nei panni di una coraggiosa insegnante.
Ritorna all’Elenco