La Responsabilità Disciplinare
La responsabilità disciplinare completa il quadro delle responsabilità, considerando quella civile, quella penale, quella amministrativo-contabile e quella dirigenziale (quest’ultima valida solo per i dirigenti).
La responsabilità disciplinare completa il quadro delle responsabilità, considerando quella civile, quella penale, quella amministrativo-contabile e quella dirigenziale (quest’ultima valida solo per i dirigenti).
L’art. 2 della Legge 421/1992 e il successivo decreto legislativo che ne dà attuazione (DLgs 29/1993), avviano il processo di privatizzazione del pubblico impiego. Ciò comporta la contrattualizzazione del lavoro pubblico: nasce la pratica delle relazioni sindacali. Negli anni a seguire, si ha un consolidamento di tale processo, in particolare con la Legge 59/1997 (seconda privatizzazione) e suoi decreti attuativi, oltre all’introduzione dell’ autonomia delle Pubbliche Amministrazioni, si ha l’attribuzione della qualifica dirigenziale ai capi d’istituto. Leggi Tutto
Per introdurre il concetto di reti di scuole, partiremo dagli anni novanta. Con la Legge 59/1997 si dà avvio ad un processo di Autonomia che coinvolge la Pubblica Amministrazione, attraverso il decentramento dei poteri con contestuale trasferimento delle competenze amministrative dallo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali. Si ha pertanto, un passaggio dalla ben radicata sussidiarietà verticale a quella orizzontale: se prima la gerarchia prevedeva il diretto legame col Ministro, ora si ha un collegamento distribuito in ampiezza, con esplicito riferimento al territorio e implicito rimando ad un più ampio concetto di rete. Leggi Tutto
La Legge 107/2015, al comma 1 dell’art. 1, indica la strada da percorrere per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva .